Stoccaggio per container vuoti: servono più aree

01/12/2017

Stoccaggio per container vuoti: servono più aree

Da alcuni mesi Assagenti sta portando avanti un'indagine tra le sue aziende associate per affrontare il problema delle aree di stoccaggio per i container vuoti. 

La logistica dei contenitori vuoti viene spesso sottovalutata dai non addetti al settore, ma è una delle componenti fondamentali dei flussi di traffico sia in import sia in export, dalla cui gestione efficiente dipende il loro incremento. Inoltre, è uno dei punti centrali dell’impatto delle attività portuali sulla città.
Il “ciclo” dei contenitori vuoti prevede che il carico che sbarca in porto venga affidato a un trasportatore che lo porta a destinazione, lì il contenitore viene svuotato e successivamente trasportato in deposito a Genova. Al momento della prenotazione del carico in esportazione, lo stesso contenitore viene prelevato dal deposito dal trasportatore che lo porta prima a riempimento e successivamente in porto per essere imbarcato.
Il numero di container vuoti presenti sul territorio a disposizione di ciascuna Compagnia marittima è quindi frutto di previsioni delle agenzie marittime sui flussi import ed export e varia sensibilmente quando i traffici si sbilanciano verso una o l’altra voce. 
A Genova, per carenza di spazi all’interno dell’area portuale da dedicare allo stoccaggio dei contenitori vuoti, i depositi sono molteplici e insistono su aree cittadine, coinvolgendo la viabilità urbana in tutto il processo della logistica dei vuoti. Le aree che oggi hanno questa destinazione d’uso hanno raggiunto, a flussi di traffico attuale, una percentuale di saturazione vicina al 90% e, oltre ciò, gli spazi non sono in grado di assorbire le oscillazioni di mercato, che oggi molto più di ieri sono estremamente difficili da prevedere. E’ verosimile pensare che di fronte a una crescita dei traffici, auspicata e prevista a breve termine anche dalla stessa Autorità di sistema Portuale, si presentino presto forti disagi sul sistema stradale genovese. Già oggi assistiamo a forti disagi alla viabilità e alla convivenza con i quartieri residenziali nelle aree dell’Aeroporto, di Borzoli e di Cornigliano. 
Inoltre, il sistema dei depositi si presenta molto frammentato, con circa 9 aree, di cui 5 sono situate al di fuori della cinta portuale. La frammentazione impatta in maniera forte sull’ottimizzazione e l’efficienza della logistica dei vuoti. Oggi un trasportatore viene incaricato dalla compagnia X di lasciare il container vuoto nel deposito A e successivamente dalla compagnia Y di ritirare un altro container vuoto al deposito B per un carico export. Il tempo che intercorre tra lo spostamento dal deposito A al deposito B rappresenta un aggravio di costo, di tempo e un alto impatto sulla viabilità cittadina. Tutti svantaggi competitivi che si potrebbero azzerare se venisse individuata un’unica area all’interno del porto da adibire a questa destinazione d’uso. 


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