La svolta di Italia e Svizzera sull'asse ferroviario logistico
03/04/2018
Traforo del Ceneri, nel dicembre 2020 e Terzo Valico nel 2021, mentre si
accendono i riflettori sul progetto del treno Milano-Lugano (22 minuti e un
effetto choc sul Pil). Firma di un atto di collaborazione economica fra Genova
e Lugano.
Le indicazioni emerse dal convegno tenutosi lo scorso 14 marzo a Lugano,
presso la sede del Lac, hanno confermato che i tempi sono maturi per un netto
cambio di rotta nell’assetto dei trasporti continentali sull’asse Nord-Sud e
quindi per i porti di Genova e Savona.
Lo ha colto l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale,
Paolo Emilio Signorini, che non ha solo ribadito i tempi delle nuove
infrastrutture nei porti di Genova e Savona, per investimenti complessivi
pubblici e privati (comprensivi della nuova diga) che supereranno i 2 miliardi,
ma ha illustrato un piano dettagliato di recupero di efficienza nel trasporto
merci, che traguarda convogli di 750 metri di lunghezza tariffariamente del
tutto concorrenziali con i porti del Nord Europa.
E ciò collima con l’accelerazione in atto per il completamento dell’asse
ferroviario-logistico fra Genova-Milano-Lugano-Zurigo-Strasburgo e la sua trasformazione
in un moltiplicatore di Pil e occupazione nelle aree, in primis del Nord ovest
italiano, attraversate.
È questo il segnale scaturito, forte e chiaro, dall’incontro svoltosi a
Lugano e organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale di Genova e Savona.
Incontro che ha svelato le tappe concrete di questa accelerazione destinata a
provocare una vera e propria rivoluzione derivante dal taglio drastico dei
tempi di percorrenza dei treni, ma anche un effetto indotto travolgente sul
Pil.
E non casualmente il convegno è stato patrocinato dall’Ambasciata di
Svizzera in Italia e dall’Ambasciata d’Italia in Svizzera, con una
partecipazione al convegno a Lugano che ha fornito la migliore testimonianza di
un preciso interesse anche delle aziende svizzere a tornare a sperimentare
l’efficienza del sistema portuale ligure.
Paolo Signorini ha sottolineato che “esistono già oggi tutte le
possibilità per recuperare competitività attraverso il costante efficientamento
in atto dei servizi portuali e l’indispensabile recupero di concorrenzialità
del trasporto su ferro che non possono prescindere, come emerso a più voci dal
convegno, dall’entrata in funzione delle nuove infrastrutture sull’asse
Mediterraneo-Reno.
Signorini ha individuato in due asset le chiavi del successo futuro di
Genova e Savona.
Da un lato, gli investimenti in nuove infrastrutture portuali che
consentiranno l’attracco delle grandi navi portacontainer e che, includendo
anche lo spostamento e quindi la creazione della nuova diga, si concentreranno
sul bacino di ponente del porto con investimenti complessivi che supereranno –
come sottolineato dal Presidente – i due miliardi.
Dall’altro la svolta infrastrutturale ferroviaria e una governance efficiente
delle nuove infrastrutture.
Il commissario europeo per il Corridoio Reno-Alpi, Pawel Wojciechowski, ha
sottolineato come questo corridoio rappresenti una priorità assoluta per
l’Europa.
In sostanza i fattori trainanti di questa rivoluzione, evidenziati nell’incontro
sono:
1) accelerazione nei lavori di costruzione del Terzo Valico fra Genova e
Milano, che renderà possibile uno spostamento massiccio da strada a rotaia
anche del traffico merci in container. La nuova linea ferroviaria è confermata
per l’entrata in esercizio nel 2021, in contemporanea con l’operatività dei
nuovi terminal container di Genova e Savona che potranno generare un traffico
di oltre 5 milioni di teu. I tempi di percorrenza dei treni passeggeri
Genova-Milano potranno scendere a 45 minuti con un effetto di totale
integrazione fra le due città;
2) completamento ed entrata in servizio nello stesso anno del Traforo del
Monte Ceneri fra Lugano e il Gottardo che abbatterà a partire da dicembre 2010 i
tempi di percorrenza fra Lugano e Zurigo a un’ora e 45 minuti;
3) approvazione definitiva e avvio dei lavori del tratto di collegamento
ferroviario veloce fra Lugano e Milano, con abbattimento a 22 minuti dei tempi
di percorrenza, e con completamento via Seregno dell’intero Corridoio
Genova-Nord Europa. Costo dell’opera, 12 miliardi in project finance, con
studio di fattibilità finale oggi all’esame della Bei.
La conferma di un deciso impegno, sia di Italia che di Svizzera sul
completamento di questo asse è stata fornita a Lugano anche dall’annuncio
congiunto dei sindaci Bucci e Borradori di un Patto di collaborazione fra
Genova e Lugano e dalla scelta, inusuale e senza precedenti, di Genova come
sede, nell’aprile del 2019, del Forum bilaterale fra Italia e Svizzera che
accenderà i riflettori su una percorrenza ferroviaria, oggi fantascientifica,
ma destinata a diventare realtà di poco più di un’ora fra Genova e Lugano.
Ha concluso i lavori il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti,
che ha ribadito come “il sistema portuale ligure sia il più importante e quindi
un asset fondamentale per l’intera Europa”. I porti liguri sono pedina
fondamentale dello sviluppo dell’intero continente.