La Lega blinda le opere
03/08/2018
FONTE: Il Secolo XIX
Dopo la presentazione delle linee programmatiche del ministro Toninelli, che propongono una revisione delle Grandi opere, questo il testo integrale della dichiarazione del presidente Banchero a commento:
"Prendiamo atto delle intenzioni, e
motivazioni che vi stanno alla base, di sottoporre le grandi opere a una
revisione complessiva che ne analizzi i costi e i benefici, aggiornati alle
esigenze attuali. Tuttavia, tale revisione deve essere condotta senza
pregiudizi di base e non avere la finalità di dimostrare tesi a favore o contro
la realizzazione delle infrastrutture.
Come categoria siamo fiduciosi
che i risultati di questa indagine, nel caso specifico di opere quali il Terzo
Valico, porteranno a confermare una sua imprescindibilità, oltre a rispondere e
a incontrare perfettamente molti degli obiettivi che il Ministero si è
prefissato, quali:
rendere più efficiente il servizio ferroviario e garantire, in particolar modo ai pendolari, viaggi puntuali, comodi e sicuri;
far tornare il nostro Paese elemento centrale e propulsivo di una nuova politica di sviluppo del bacino del Mediterraneo e dell’Europa centrale, recuperando quella importanza a livello strategico che si è persa negli ultimi decenni, a favore dei porti del nord Europa e dei paesi dell’Est;
connettere i porti per connettere l’Italia economica all’Europa e al Mondo:
comprendere lo sviluppo dei porti all’interno di un più ampio sviluppo intermodale e logistico.
Inoltre, nel caso specifico si
tratta di un’opera in corso di realizzazione, che vede un orizzonte temporale
di realizzazione di quattro anni e non decennale.
Siamo anche certi di escludere
che l’adeguamento delle infrastrutture esistenti possa conseguire gli stessi
obiettivi e soddisfare le stesse esigenze per cui si è resa necessaria la
progettazione del Terzo Valico. Le due linee esistenti, infatti, sono
principalmente adibite al trasporto locale dei passeggeri e hanno caratteristiche
collegate agli standard infrastrutturali dell’epoca in cui sono state
realizzate (rispettivamente 1894 e 1922), che le rendono inadattabili al
trasporto merci per le limitazioni che il tracciato che seguono pone sulla
velocità, la lunghezza e il tipo di treni da utilizzare.
Le agenzie marittime che
rappresentiamo, per la peculiarità del lavoro che svolgono, hanno un’ampia
visione del mercato globale, dei traffici e dei loro possibili sviluppi, oltre
ad avere know-how e validi dati che saremo felici di mettere a disposizione del
Ministro durante la fase di revisione in cui ci auguriamo di essere coinvolti".