Prossimi emendamenti alla Convenzione MARPOL

30/11/2020

Prossimi emendamenti alla Convenzione MARPOL

In occasione della sessione n. 75, tenutasi virtualmente tra il 16 e il 20 Novembre 2020, il Marine Environment Protection Committee (MEPC) dell’International Maritime Organization (IMO) ha approvato alcune bozze di emendamenti da apportare alla Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (cd. “Marpol Convention”).
Tali bozze di emendamenti erano state elaborate nella seconda metà di Ottobre 2020 dall’Intersessional Working Group on Reduction of GHG [Greenhouse Gases] Emissions from Ships, in occasione della sua settima sessione. Per diventare effettive, le misure recentemente approvate dal MEPC dovranno essere convalidate nel corso della prossima seduta plenaria di quello stesso Committee prevista per Giugno 2021.
La recente deliberazione del MEPC è finalizzata a ridurre le emissioni di anidride carbonica delle navi nel contesto dell’Accordo di Parigi del 2015, caratterizzato dall’obiettivo di limitare il riscaldamento globale, una delle cui principali cause è costituita appunto dall’emissione di gas inquinanti. Attualmente, più del 3% delle emissioni di diossido di carbonio su scala mondiale, per esempio, deriva dalle navi.
Con riferimento all’International Maritime Organization, la delibera del MEPC si inserisce all’interno della cosiddetta “Strategia sull’emissione di gas serra” (“IMO Greenhouse Gases Strategy”) adottata nel 2018 con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 dello shipping - rispetto al valore registrato nel 2008 - del 40% entro l’anno 2030 e almeno del 50% entro l’anno 2050.
Nello specifico, le bozze di emendamenti in oggetto riguardano aspetti sia meramente tecnici, sia relativi all’operatività delle navi, introducendo ulteriori requisiti in materia di efficienza energetica rispetto a quelli già previsti dall’Annex VI, Chapter 4 di Marpol. I requisiti attualmente richiesti sono incentrati su un particolare parametro conosciuto come “Energy Efficiency Design Index” (EEDI) per le navi in costruzione, le quali devono essere progettate in modo da garantire una maggiore efficienza energetica rispetto al parametro base. Per quanto riguarda, invece, tutte le navi già esistenti, queste devono essere dotate di un “Ship Energy Efficiency Management Plan” (SEEMP), ossia un piano che permetta attraverso diverse misure specifiche di migliorare il rendimento energetico della nave dal punto di vista operativo.
Le bozze di emendamenti approvate dal MEPC introducono ulteriori requisiti rispetto a quelli appena descritti, con la finalità di calcolare e valutare il rendimento energetico di tutte le navi, comprese quelle esistenti, nonché di individuare i valori di efficienza energetica da raggiungere nell’ottica di una riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente. 
Il nuovo Energy Efficiency Existing Ship Index (EEXI) corrisponde sostanzialmente all’“Energy Efficiency Design Index” ma riguarda le navi già esistenti, indipendentemente dall’anno di costruzione. Detto indice dovrà essere determinato, in base alle peculiarità del tipo di nave e relative dimensioni, per tutte le unità aventi stazza lorda superiore alle 400 tonnellate e dovrà essere riportato in una certificazione che verrà rilasciata una tantum. 
Inoltre, tanto alle navi cargo quanto alle navi da crociera aventi stazza lorda superiore alle 5000 tonnellate, dal 2026 verrà attribuito un rating in base ad un particolare indicatore - il cosiddetto Carbon Intensity Indicator (“CII”) - che riflette le emissioni di CO2 rilasciate nell’ambiente. Tale rating verrà espresso in lettere, all’interno di un range che va dalla lettera A alla lettera E: la prima lettera verrà attribuita alle navi meno inquinanti, mentre l’ultima indicherà che la performance della nave, circa le emissioni, può essere decisamente migliorata. 
È proprio questo, infatti, l’obiettivo che si vuole perseguire, ossia indicare in modo trasparente il livello di emissioni di gas inquinanti al fine di incentivare gli armatori a ridurle sempre di più. 
L’indicatore del Carbon Intensity Indicator verrà indicato nello “Ship Energy Efficiency Management Plan” della nave e, qualora venga attribuito un rating “D” per tre anni consecutivi, oppure un rating “E” anche solo per un anno, la nave in questione sarà tenuta a elaborare uno specifico piano “correttivo” (corrective action plan) per raggiungere un indicatore “C” o superiore. Le amministrazioni locali, le autorità portuali e altri soggetti interessati sono invitati a prevedere incentivi per gli armatori che otterranno le classificazioni A o B.
Kitack Lim, Segretario Generale dell’IMO ha commentato le bozze di emendamenti recentemente approvati dal MEPC definendole elementi fondamentali senza i quali non sarebbe possibile in futuro dibattere sulle misure da adottare a medio e lungo termine per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla “IMO Greenhouse Gas Strategy”. 
Una diversa opinione, ad invocare un maggior rigore, è stata invece espressa da alcuni Stati i quali, sebbene abbiano votato a favore della deliberazione del MEPC, hanno manifestato perplessità circa l’efficacia delle bozze di emendamenti. L’Irlanda ha sottolineato come sia stato eliminato il meccanismo di enforcement o attuazione concreta delle misure, originariamente contenuto nella proposta iniziale; il Canada si è detto deluso dal livello di ambizione emerso dalle bozze di emendamenti approvati dal MEPC, le quali devono rappresentare solamente un primo passo ed ha affermato, così come l’Olanda, la necessità di adottare ulteriori e più stringenti misure se si vogliono davvero raggiungere gli obiettivi definiti nella “IMO Greenhouse Gas Strategy”.
Ancora più dure sono state le critiche di diverse Organizzazioni Non Governative, le quali hanno sottolineato come la recente delibera del MEPC non porterebbe nel concreto ad alcun miglioramento sostanziale, denunciandone quindi l’incoerenza con l’Accordo di Parigi del 2015 nonché con la strategia adottata dall’IMO nel 2018.
In considerazione del dinamico e rapido evolversi del settore dello shipping è stata inserita nelle bozze recentemente approvate dal MEPC una sorta di meccanismo di revisione relativo all’intensità delle emissioni e ai requisiti di efficienza energetica, con la possibilità di ulteriori modifiche fino al 1° Gennaio 2026 in un senso più stringente rispetto all’attuale impianto.
In ultimo, vi sono due recenti notizie che, sempre sulla tematica dello shipping sostenibile, meritano di essere menzionate. La prima arriva da oltremanica, dove il Primo Ministro Boris Johnson ha annunciato un “green plan” in base al quale verranno spesi 20 milioni di sterline nel settore dello shipping per incentivare l’utilizzo di fonti di energia meno inquinanti. La seconda, invece, arriva dall’Italia dove qualche settimana fa è arrivata a destinazione la nave “Eco Valencia”, completando il suo viaggio inaugurale. Si tratta della prima delle dodici unità roll-on/roll-off ordinate dal Gruppo Grimaldi che riesce a garantire “zero emissioni” durante la sosta in porto grazie all’utilizzo di energia elettrica anziché combustibili fossili. 



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