Navi da diporto in Croazia: le novità nella legge sul Made in Italy

20/02/2024

Navi da diporto in Croazia: le novità nella legge sul Made in Italy

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Tempi più rapidi per l’immatricolazione e documenti validi anche per provare l’avvenuto pagamento dell’Iva presso le Autorità estere.
La legge 27 dicembre 2023, n. 206, che valorizzare e promuove la tutela del Made in Italy, reca anche una significativa riforma del settore della nautica, agevolando la navigazione nelle acque territoriali di Paesi membri dell’Unione europea come la Croazia.
A partire dal 2023 la Croazia, già membro dell’Unione europea dal 2013, è entrata a fare parte dello spazio Schengen e tale ingresso ha consentito di semplificare le formalità di accesso alle imbarcazioni provenienti da altri Paesi che hanno sottoscritto il medesimo trattato, come l’Italia, la Slovenia e la Grecia, riducendo anche i controlli alle frontiere e permettendo una navigazione più fluida per i diportisti UE.
Un aspetto essenziale per i diportisti che navigano verso la Croazia, è dimostrare l’avvenuto pagamento dell’Iva sull’imbarcazione. Le Autorità croate, infatti, potrebbero richiedere la presentazione di documenti come la fattura originale con l'indicazione dell'Iva, un certificato fiscale ufficiale o il modulo T2L, ossia il documento che attesta la libera circolazione delle merci in Ue e viene impiegato per raggiungere territori di Paesi membri Ue che non fanno parte del territorio continentale dell’Unione europea, tra cui le Isole Canarie e le Isole Azzorre.
La legge sul Made in Italy intende ridurre le procedure burocratiche e stimolare il mercato nautico domestico e UE. In particolare, i proprietari di natanti di dimensioni inferiori ai 10 metri, per attestare la proprietà dell’imbarcazione, possono ora presentare una dichiarazione di costruzione importazione (DCI) e una dichiarazione sostitutiva di possesso.
Tramite tale dichiarazione sostitutiva, inoltre, potranno evitare il pagamento dell’Iva nel paese di immatricolazione. La normativa sul Made in Italy, in tal modo, disincentiva, altresì, le immatricolazioni delle imbarcazioni in altri Paesi membri dell’Unione europea.
La DCI e la dichiarazione sostitutiva di possesso consentono, altresì, di immatricolare l’imbarcazione sotto bandiera italiana e di attribuire la proprietà dell’imbarcazione a un determinato soggetto. Tale procedura di attestazione diventa più veloce, dal momento che la documentazione necessaria può essere autenticata online tramite gli Sportelli telematici dell’automobilista (STA).


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