73esima Assemblea Assagenti - Crociere, Turismo, Economia della città
08/05/2018 |
Il turismo è un settore che vale circa 8 mila miliardi, pesa sul Pil mondiale per più del 10% ed è responsabile della creazione
di quasi il 10% dei posti di lavoro a livello globale. Le previsioni di
crescita per il prossimo decennio parlano di un roseo 4% annuo, una partita per cui Genova si è allenata e che giocherà a
tutti gli effetti anche attraverso il settore
crocieristico, tema su cui si sono accesi i riflettori della 73esima assemblea Assagenti,
l’Associazione di categoria dei broker e degli agenti marittimi di Genova,
ospitata il 7 maggio nel Salone di prima classe di Stazione Marittima.
«La
polivalenza del nostro scalo rende possibile il confronto con una vasta tipologia
di traffici, tutti con peculiarità diverse – dice Alberto
Banchero, presidente Assagenti – quello passeggeri in generale e
crocieristico in particolare può essere definito l’unico capace di abbracciare
l’intero territorio, con un impatto
trasversale su quasi tutte le sfere, da quella economica a quella sociale e
quella culturale».
Durante ciascuno
dei 212 scali a Stazione Marittima
nel 2017, ogni nave da crociera ha imbarcato forniture di bordo provenienti per più dell’80% dal territorio ligure:
10 mila litri di latte, 35 mila uova fresche, verdure e frutta per un totale di
58 tonnellate, 6 mila bottiglie di vino e 9 tonnellate di pesce. Inoltre, sono circa 200 le unità lavorative coinvolte
in ogni scalo, dai servizi portuali alle guide per le escursioni.
«Da questi
numeri –
spiega Banchero – è evidente come l’adeguamento
delle infrastrutture terrestri sia importante per garantire la continuità
di un traffico così vitale per il nostro territorio; l’indebolimento delle
banchine oggi si misura non tanto in termini di dimensioni e di potenze delle
propulsioni, ma di continuità di manovra:
dove un maggior numero di scali comporta uno stress maggiore, è necessaria una
manutenzione più attenta e programmata».
Le previsioni a fine 2018 annunciate da Sergio Senesi, amministrare delegato di Cemar, parlano di un totale di un milione e 23 mila passeggeri per
il bacino di Genova e di 963 mila
passeggeri per quello di Savona e rispettivamente di 225 e di 200 scali nave, che insieme alle toccate nel Tigullio,
alla Spezia e a Sanremo portano la Liguria a essere la prima regione italiana in termini di passeggeri movimentati: due
milioni 472 mila.
«Creare
sistema - dichiara Senesi - attraverso una
programmazione degli ormeggi a due anni, una migliore ricettività sul territorio,
un controllo attento sui costi e sulle attrezzature delle banchine e una
collaborazione maggiore tra porti, consentirebbe di aumentare di due milioni le presenze di crocieristi a livello nazionale».
La rivoluzione turistica, oltre a mostrare numeri che riescono a far
percepire la portata del fenomeno, fa i conti il paradosso della ricerca di autenticità: ogni metà
desiderabile perché esclusiva smette di esserlo quando si trasforma in meta
turistica. «Quello che auspichiamo - afferma Banchero - è sicuramente una costante crescita del
turismo e delle attività a esso connesse, come le crociere, per una nostra
prosperità comune. Nel portare avanti le politiche di promozione, però,
dobbiamo lavorare affinché la percezione del nostro territorio continui a
essere una percezione di autenticità: solo questo farà la differenza e ci
renderà davvero concorrenziali nel mercato del turismo mondiale».